Paramore è un cortometraggio co-diretto e scritto a quattro mani da Andrea Lamedica e Francesco Mastroleo, prodotto da Veleno Production ed entrato nel catalogo distributivo di Sayonara Film. L’opera è stata selezionata per la Prima Mondiale al 38° Lovers Film Festival di Torino nel Concorso Internazionale per cortometraggi, e verrà mostrata questo luglio a Pop Corn Festival del Corto di Porto Santo Stefano. Il titolo Paramore deriva dal francese “paramour”, termine che indica un amante segreto extra coniugale.

I due registi raccontano la storia di Thomas, un ragazzo della periferia Milanese che non riesce ad integrarsi completamente con un mondo ancora restio ad accettare e a voler comprendere la sua identità di genere. La scelta stilistica della fotografia verte in questo senso, ponendosi come obiettivo quello di trasmettere allo spettatore una sensazione di superficialità tramite il rifiuto della profondità di campo e l’attrazione della camera ai visi dei personaggi, rendendo forte la loro estraniazione da ciò che li circonda.

Paramore fa uso dei canoni della love story come mezzo per approfondire un tema come quello dell’identità di genere. In questo senso, il riflesso dell’immagine dei personaggi è un leit motif che ci fa comprendere come la figura rappresentata da uno specchio non sia in grado di ritrarre un individuo a tutto tondo. Analogamente ad un personaggio pirandelliano, la concezione di sé del protagonista non corrisponde alla maschera e, in questo caso specifico, al corpo impostogli dalla società, tanto da spingerlo a nascondere parti di esso per fare emergere una nuova visione di sé.

Elisa, al contrario, si sente perfettamente a proprio agio davanti allo specchio. La sua infatuazione per Thomas, ricambiata, viene ostacolata dalla relazione di Elisa con il suo ragazzo, Thia, tratteggiato inizialmente come maschio alfa e possessivo. Il triangolo creatosi mette in discussione non solo la relazione della coppia, ma innesca anche una serie di considerazioni che permettono di vagliare la tradizionale concezione di mascolinità all’interno della società odierna tramite i comportamenti e le emozioni di Thia. Un’intensa colonna sonora, che si contrappone ai precedenti sottofondi dei motorini e alla musica da club, culla i protagonisti nel limbo tra notte e giorno, tra un passato da lasciarsi e alle spalle e un futuro su cui riporre le proprie speranze.

Lamedica e Mastroleo realizzano un lavoro capace di essere al passo coi tempi, mettendo in scena una realtà non più rara al giorno d’oggi attraverso un racconto conciso ed efficace. Paramore espone la lotta di chi fatica ad essere accettato e che si ritrova rinchiuso in una condizione fisica e psicologica non in grado di rappresentarlo.

 

Leonardo Gennari