Dei romanzi di avventura accatastati, un bambino allo specchio che si disegna dei baffi finti con del lucido da scarpe: questo è il prologo del cortometraggio del regista Vito Palumbo che fa rivivere l’infanzia di Giovanni Falcone in U Muschittìeri.

2Le musiche di Angelo Vitaliano accompagnano magistralmente questo racconto, ambientato a Palermo nel dicembre del 1946, sui primordi del magistrato ucciso nella strage di Capaci. Prendendo ispirazione dal romanzo Il bambino Giovanni Falcone. Un ricordo d’infanzia dello scrittore Angelo Di Liberto, il regista, senza alcuna volontà di dipingere il protagonista utilizzando sfumature eroiche ed elogiative, decide di mostrare invece le paure irrazionali di un comune bambino, il cui mondo è pervaso dalla curiosità e dalla fantasia. Proprio grazie a quest’ultima, il piccolo protagonista ricrea nella vita reale le vicende lette nei suoi romanzi di avventura preferiti, rimanendo affascinato dalla desiderio di giustizia e dal coraggio racchiusi nelle figure dei personaggi e, nello specifico, dei tre moschettieri di Dumas, pregi che saranno poi ritrovati, nella realtà, nello stesso magistrato Falcone.

 

Ma è la curiosità ciò che caratterizza davvero il piccolo moschettiere Giovanni, attratto e, allo stesso tempo, impaurito da un’angosciosa statuina del presepe, portata a casa dal padre: il Guercio. Ed è proprio il padre a notare l’inquietudine del figlioletto nei confronti di questa piccola statua e lo conforta dicendogli che i veri coraggiosi sono coloro che non temono di ammettere le proprie paure, aggiungendo che proprio la sua veste da moschettiere può dargli il coraggio necessario per affrontare i suoi timori.

U Muschittieri 3 - mod (Small)

Il costume è, infatti, la prima cosa che Giovanni indossa quando, in piena notte, sente dei rumori provenire dalla stanza del Presepe – dove è custodito anche il Guercio – gelosamente chiusa a chiave dal padre. Questo travestimento richiama il desiderio di giustizia e il coraggio, elementi che caratterizzeranno la vita del Giovanni adulto e la “veste” da magistrato che indosserà per cercare di sconfiggere la mafia.

Queste qualità sono già in parte presenti nel piccolo Giovanni, come mostra lo stesso cortometraggio, infatti, a differenza della sorella Maria, il bambino rispetta la punizione impostagli dai genitori, magistralmente interpretati da David Coco e Simona Cavallari.

Questo film si dimostra un piccolo gioiello registico che non incentra la vicenda su come la mafia e il crimine fossero presenti e attivi negli anni ’40, piuttosto si concentra sul piccolo protagonista e sulle reazioni e gli effetti che i crimini dell’epoca avevano su di lui. Giovanni, infatti, temendo che il padre fosse in pericolo, era pronto ad armarsi di spada e a sconfiggere Don Tano, il criminale del paese. Pur dandone una prospettiva infantile e innocente, il regista si appresta a far risaltare la volontà del protagonista di portare il bene, senza troppe esaltazioni eroiche.

Lo stesso Palumbo dichiara, in un’intervista per SLC Puglia, che il suo desiderio era quello di far trasparire dal personaggio la crescita di un “piccolo seme della legalità” che germoglierà poi nei valori noti a tutti. Egli afferma inoltre che il suo scopo è stato quello di far conoscere alle nuove generazioni, che non hanno vissuto quegli eventi, la figura di Giovanni Falcone. Raccontando la storia di un comune bambino che, una volta cresciuto, è riuscito a compiere grandi imprese, il regista vuole far sperare allo spettatore che sia ancora possibile far risorgere e, appunto, “germogliare” non solo la legalità, ma anche il lato umano e coraggioso delle persone.

U Muschittieri 2 (Small) - Copia

Il film, girato tra Lecce e Martano, è stato prodotto da RecPlay, Intergea, Beagle Media e in coproduzione con Rai Cinema e MIBACT, con il sostegno di Apulia Film Commission e il patrocinio della fondazione Falcone.

Questo brillante cortometraggio farà il suo debutto alla 17° edizione del RIFF – Rome Indipendent Film Festival venerdì 16 Novembre.

Giorgia Carniel

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