Peccatrice è un cortometraggio dalle tinte drammatiche, incentrato sulla vita di una ragazzina intrappolata in un sistema e in una famiglia di stampo patriarcale, da cui cerca di evadere attraverso la sua curiosità.

Peccatrice mod (FILEminimizer)

È Lucia la “peccatrice” del titolo, una bambina di undici anni attratta da tutto ciò che è proibito alla sua età,  restrizioni che scatenano ancora di più il suo desiderio di conoscere ed esplorare il mondo.

Questo breve, ma toccante lavoro segna l’esordio alla regia di Karolina Porcari, attrice italo-polacca, tuttora studentessa di regia a Varsavia. La giovane regista vuole porre l’attenzione su un tema delicato e poco affrontato come quello della violenza familiare, come dichiara lei stessa in un’intervista a AOB Magazine.

La piccola Lucia viene picchiata dal padre, stizzito dalla continua volontà della figlia di ribellarsi alle strutture di impostazione maschilista in cui è costretta a vivere. Il tutto  sotto gli occhi di una madre inerme ed evidentemente oppressa. Questo personaggio femminile, infatti, non riesce a reagisce, e subisce le circostanze come fosse un personaggio sospeso. Lucia, al contrario della madre decide di reagire, e lo fa scappando di casa il giorno della sua Prima Comunione.

Peccatrice (Small)

Questa fuga è un atto di ribellione che contrasta pienamente con l’abito bianco che indossa, probabilmente per una volontà narrativa di evidenziare l’opposizione tra ciò che la società e, nello specifico, la famiglia, vorrebbe che la bambina fosse e ciò che in realtà ella è: una ragazzina forte che vuole ribellarsi alle costrizioni ingiuste.

Un altro tema che emerge in questo cortometraggio è il maschilismo ritrovabile non solo nella famiglia di Lucia. Lo stesso titolo del corto fa riferimento proprio a questa impostazione prettamente maschile che la piccola protagonista, grazie alla sua intelligenza, nota e che, in fondo, vuole cercare di scardinare a modo suo. Lucia chiede al parroco del paese il perché debba dire “peccatore” e non “peccatrice” durante la preghiera. Il prete punta sull’evidente antichità della formula, cosa che non fa altro che attestare come non solo la Chiesa, ma anche la società, siano rimaste salde al passato, intrappolate in un sistema che prevede e dà per scontata l’egemonia maschile.

Prodotto da Iron Films, questo piccolo gioiello italo-polacco racconta una storia di una disperata fuga dall’oppressione e farà il suo debutto nelle sale lunedì 19 Novembre alla 17° edizione del RIFF – Rome Indipendent Film Festival.

Giorgia Carniel